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Torviscosa, una città di fondazione

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Torviscosa, una città di fondazione

La fondazione della città di Torviscosa è collegata a una delle più grandi aziende degli anni Trenta, la S.N.I.A- Società di Navigazione Italo Americana, fondata a Torino da Riccardo Gualino, e si occupava di controllare i trasporti marittimi tra Italia e Stati Uniti. Nel 1920 cambia il nome in  Società di Navigazione Industria e Commercio in relazione all’interessamento delle fibre tessili artificiali, avvenuto in seguito al crollo dei noli marittimi dopo il primo conflitto mondiale. Da qui a poco infatti, la società inizia ad avere sempre più interesse per questo settore mercelogico in via di sviluppo, tanto da evolvere ulteriormente il nominativo in Società Navigazione Industriale Applicazione Viscosa (SNIA Viscosa) e divenendo, grazie all'attività del suo presidente, Franco Marinotti, una delle più importanti aziende del paese attive nella produzione di rayon.

La SNIA Viscosa nel 1937 sceglie questo territorio, situato in provincia di Udine, con il fine di impiantarvi un grande insediamento agricolo-industriale per la produzione e la lavorazione delle fibre vegetali da cui ricavare cellulosa. Dal 1920 infatti l’attività della SNIA si era rivolta in particolar modo alla produzione della viscosa, la cosiddetta “seta artificiale” per la quale si aveva bisogno della materia prima celluloide, che fino ad allora era stata estratta soprattutto dal legname, mentre invece il modello economico autarchico presupponeva l’utilizzo esclusivo di materie prime italiane e il legname della zona era insufficiente per la produzione su larga scala a cui si era pensato.

La soluzione arriva nell’intraprendere un ciclo di produzione incentrato sull’uso della cellulosa estratta dalla Arundo Donax, una tipologia particolare di canna coltivabile anche in Italia, e questo tipo di territorio della bassa friulana in cui si stavano eseguendo lavori di bonifica dalle paludi, si prestava a diventare la sede ideale del nuovo insediamento per la coltivazione della canna e per la costruzione degli impianti industriali utili alla sua trasformazione. Protagonista dell’impresa è Marinotti, imprenditore poliedrico ed energico che decide quali strategie industriali e finanziarie  adottare, dando importanza anche alla progettualità della nuova città, dello stabilimento, e lasciando spazio ad una serie di artisti per il suo abbellimento.

L’impianto urbanistico originario visibile è intatto, e le diverse zone che formano la città sono ancora riconoscibili, con edifici in buono stato conservati nella loro veste originale. Le aree cittadine comprendono: gli spazi del lavoro (lo stabilimento); gli spazi pubblici civili (Municipio e la scuola); gli spazi per il tempo libero, per lo sport (campo sportivo, piscine, palestre, campi da tennis) e per lo svago (il teatro, il viale pedonale); le aree verdi, sia all’interno della città sia nell’immediata periferia; le prime abitazioni per gli operai e quelle successive; le abitazioni per gli impiegati, i tecnici, funzionari, dirigenti; gli edifici con finalità autocelebrative dell'azienda.

 

Photo credit: Lidia Giusto (2008)

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produzioni industriali torviscosa
città di torviscosa in friuli
torviscosa in friuli
città autarchica di torviscosa

Produzioni industriali autarchiche e bonifiche nell’Italia dei primi decenni del Novecento

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