parallax background

Le miniere della Val Graveglia

La P30 di Pasolini
01/02/2022
MAM – Museo dell’Arte Mineraria di Iglesias
26/04/2022

Le miniere della Val Graveglia

La Val Graveglia è nota in Liguria soprattutto per le attività minerarie del passato: l’utilizzo di tali ricchezze fu l’attività principale del luogo durante, almeno, l’ultimo secolo, ma la sua storia ha origini molto più antiche.

La notorietà del distretto estrattivo è legata alla coltivazione dei minerali di manganese, rame, ardesia e in epoche più remote la selce. I terreni che costituiscono i contrafforti della vallata sono rappresentativi della storia geologica più antica della Liguria orientale; nella metà settentrionale della valle sono presenti ofioliti giurassiche e la loro competente copertura sedimentaria, mentre nella metà inferiore della valle affiorano le sequenze litologiche più recenti: cominciando dai terreni più antichi, sono largamente rappresentate le serie vulcanitiche con elementi sia intrusivi che effusivi di ambiente sottomarino, le serpentiniti, relitti del fondo oceanico, i gabbri, rocce intrusive e i basalti.

La frequentazione accertata della valle è molto antica, numerosi indizi, confortati da raccolte di superficie, la attesterebbero al mesolitico. In quell’epoca era coltivata la grande miniera a cielo aperto di selce a radiolari della Valle Lagorara, confinante con la Graveglia, in cui il materiale estratto veniva parzialmente lavorato nel sito, ed esportato. L’utilizzo della selce, surrogato della pregiatissima ossidiana, consente di ipotizzare che anche i piccoli ma contigui giacimenti dalla vallata fossero noti ed utilizzati.

La coltivazione dell’ardesia al monte San Giacomo iniziò durante il medioevo, e su due versanti della montagna sono note almeno duecento cave in sotterraneo, coltivate con la tecnica più antica e l’estrazione per mezzo di un piccone; il materiale commerciabile era trasportato fuori dalle donne, che lo tenevano in equilibrio sul capo, lungo ripidi sentieri fino al lido di Lavagna, dove veniva imbarcato per i mercati di destinazione.

Il massimo sviluppo dell’attività mineraria venne raggiunto nella vallata con la scoperta e messa in produzione delle miniere di manganese, ed avvenne nella seconda metà dell’Ottocento, quando ad iniziata rivoluzione industriale, vi era molta richiesta di materie prime anche differente da quelle utilizzate di frequente. Fu l’impiego del manganese in siderurgia, soprattutto per la produzione di leghe speciali, che consentì lo sviluppo dell’industria estrattiva più nota della Liguria orientale, in cui venne aperta la miniera di Gambatesa, poi quella di Molinello, e tutti gli altri cantieri minori. Negli anni della ricostruzione, dopo la seconda guerra mondiale si raggiunse il massimo di produttività e di dimensione aziendale, con oltre duecento minatori impiegati.

Le miniere della Val Graveglia, non più produttive ai fini estrattivi, grazie alla costituzione del parco regionale dell’Aveto, hanno trovato un nuovo futuro, come quella di Gambatesa, trasformatasi in centro turistico didattico, in cui il racconto del passato produttivo si intreccia oggi con la scoperta del territorio e delle sue peculiarità in chiave culturale.

 

Bibliografia: Il Libro dei Parchi della Liguria, Regione Liguria e Andrea Parodi, 1999, Genova.

Photo credit: Miniera di Gambatesa

trattopunto_minieravalgraveglia_01
trattopunto_minieravalgraveglia_02
trattopunto_minieravalgraveglia_03
trattopunto_minieravalgraveglia_04
trattopunto_minieravalgraveglia_05

Da risorsa naturale a patrimonio di archeologia industriale preservato

ITA