parallax background

La calce di Cogoleto

Il modello HeriTAGe e il progetto Ferrania Heritage
19/04/2021
Le risaie del vercellese
03/05/2021

La calce di Cogoleto

Cogoleto, cittadina affacciata sul mare nella provincia di Genova ponentina, ha una storia industriale antica importante, data produzione della calce ricavata dalla cottura di pietra calcarea, ed evidenziata dalla probabile toponomastica del suo nome latino Coquere Lithos, ovvero cuocere la pietra. 

Infatti, la formazione rocciosa delle colline retrostanti, è composta perlopiù da calcescisti argillose e calcaree, che hanno contribuito a creare una calce di buona qualità, cotta nelle numerose fornaci presenti nella cittadina, e di cui oggigiorno si può vedere ancora qualche traccia.

La prima testimonianza ritrovata che parla di questa produzione risale al 1400, e da altri numerosi documenti d'archivio si può capire che l'attività era molto importante per l'economia del luogo.

Le fornaci più antiche (a fuoco intermittente) erano collocate nel centro del paese tra le case, vicino al mare e agli scali da cui partivano le imbarcazioni adibite al trasporto della calce.

In periodi successivi, e precisamente intorno al 1850, le fornaci antiche vengono sostituite da quelle a fuoco continuo, più moderne, costruite in prossimità delle cave a monte del borgo.

Questa importante attività produttiva ha coinvolto per secoli la popolazione del paese, la quale lavorava unita, seppure con compiti diversi, nella creazione della calce, che sappiamo dalle fonti essere stata di ottima qualità e richiesta dalla Repubblica di Genova per la costruzione di importanti edifici ed opere pubbliche quali Palazzo Ducale, Albergo dei Poveri, le nuove mura di Genova, l’acquedotto del Bisagno e opere difensive all’interno dei territori dominati dalla Repubblica, come, ad esempio, Calvi forte genovese in Corsica.

Oggi è possibile ripercorrere le tracce di questa produzione grazie al Percorso della Calce , itinerario che si snoda tra le vie del centro storico cittadino, in cui grazie alla presenza di quindici formelle ceramiche dipinte dall’artista Luca Damonte, vengono evidenziate le fornaci dislocate sul territorio, che, probabilmente, dovevano essere all’incirca una dozzina.

Inoltre, da qualche anno, è attiva l’area di archeologia industriale intitolata al professore Tiziano Mannoni, archeologo e storico italiano, istituita presso la Fornace Bianchi.

Photo credit: www.cogoletostoria.it

Un’antica tradizione industriale genovese

ITA