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Industrial heritage in the Covid19 aftermath

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Industrial heritage in the Covid19 aftermath. Glocal Facebook video conference

L’evento Facebook, iniziato il 16 maggio 2020 e ancora in corso, è nato con l’intenzione di indagare le conseguenze della pandemia causata dal virus Covid19 nei riguardi delle discipline collegate alla conoscenza, conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio industriale. Cercando di, per quando in modo informale vista anche la piattaforma di diffusione dell’evento, illustrare diverse esperienze e sensazioni provenienti da altrettanto diversi 21 paesi nel mondo si è provato a delineare un bilancio dell’impatto e delle reazioni delle istituzioni e dei singoli esperti impiegati nella disciplina.

Se ne sono tratte alcune considerazioni comuni, altre invece evidenziano il diverso approccio applicato nei confronti dell’evento Covid19 dai diversi paesi, diverso approccio causato anche dai diversi tempi di diffusione del virus stesso che hanno evidenziato come, fatto peraltro noto a tutti, non vi sia stata una strategia di estensione di misure prudenziali mutuate dall’esperienza vissuta in paesi in cui il virus ha causato danni all’inizio della pandemia.

 La quasi totalità dei casi illustrati ha evidenziato come le misure di diversa intensità che sono andate sotto la definizione comune di lockdown abbiano, sostanzialmente, messo in difficoltà tutte le organizzazioni che si occupano di valorizzazione del patrimonio e che per questo vivono del pubblico che ospitano. Conseguenze che si sono evidenziate molto più nel settore privato e per le istituzioni medio piccole che non possono godere di grandi bacini di utenza e il cui loro totale sostentamento viene dal biglietto di ingresso al sito gestito.

Lo stesso vale per quelle istituzioni che si occupano anche di didattica; l’aver dovuto assumere misure di distanziamento personale con relativi costi di gestione (sia di impiego che per i dispositivi di sicurezza) ha messo in seria difficoltà tutti gli operatori coinvolti in questo particolare settore della valorizzazione del patrimonio industriale.

Difficoltà diverse si sono evidenziate dal punto di vista della conoscenza del patrimonio, ovvero dal punto di vista di chi si occupa della catalogazione dello stesso; essendo spesso lavoro di back-office questo si è potuto prolungare nel tempo e portare avanti almeno in quei paesi in cui non vi è stato completo lockdown ovvero con limitazione generalizzata degli spostamenti, impediti anche per questioni di lavoro.

Altro aspetto di difficoltà è stato quello relativo alle performances reali di alcune soluzioni adottate per ovviare all’impossibilità della gestione del pubblico e che riguardano, in massima parte, le tecnologie e i contenuti utilizzati per virtualizzare esperienze di visita e di comunicazione dei contenuti scientifici e culturali. Spesso si sono riscontrati limiti tecnologici (soprattutto per le piccole organizzazioni ma anche per i grandi apparati di derivazione pubblica), non si è potuto quindi procedere per obsolescenza o inadeguatezza dei sistemi hardware; difficoltà, queste, aggravate dalla poca dimestichezza di coloro che devono adeguare un modo di raccontarsi consolidato e ‘analogico’ alle nuove tecnologie digitali.

Il dibattito sulla vera efficacia di questa modalità di comunicazione è tutt’ora aperto. Se ne sono evidenziati limiti e potenzialità, è anche da sottolineare come la pandemia possa spingere al potenziamento di tali mezzi che devono, a nostro parere, essere di supporto al ‘mondo reale’ e non sostituirlo del tutto.

Tra le tante difficoltà dunque, si è forse finalmente compreso come le strategie di virtualizzazione possano diventare un potente mezzo di diffusione di messaggi e luoghi che, soprattutto in ambito turistico, possono diventare delle gustose anteprime che invogliano il visitatore a portarsi, di persona, sul sito apprezzato via web.

C’è da aspettarsi che il Covid19 generi una ri-destinazione di risorse che non vedrà il bene culturale (generalmente inteso) come primo beneficiario; anche il settore turistico, fortemente danneggiato per i motivi detti, non pare, al momento, soggetto/oggetto di strategie sistemiche di ripresa.

TrattoPunto con la sua azione cerca puntualmente di diffondere la cultura del turismo industriale per far si che il visitatore ritorni, con rinnovata sicurezza e maggior interesse, a percorrere i luoghi del turismo industriale in Italia.

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Patrimonio industriale post Covid19. Videoconference internazionali su Facebook

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