Company Town in Liguria

La Liguria risulta essere una delle regioni in cui la presenza di villaggi e case operaie è molto presente sul territorio.

Le cosiddette Company Town liguri sono state costruite in un arco cronologico che va dalla metà dell’Ottocento, fino ad arrivare alla metà del Novecento, comprendendo all’incirca l’arco di un secolo, in cui è visibile l’evoluzione architettonica e lo stile di vita di chi vi abitava, attraverso la tipologia costruttiva e i servizi esterni annessi.

La localizzazione del villaggio operaio avveniva intorno e nelle vicinanze degli insediamenti industriali. La committenza era costituita da società di imprese, imprenditori, o enti pubblici operanti attraverso finanziamenti diretti o indiretti su richiesta delle imprese stesse o di categorie di lavoratori. I destinatari erano la classe operaia o altri componenti dell’impresa quali impiegati, dirigenti, e la tipologia degli insediamenti veniva valutata anche sulla base di servizi comuni quali scuole, dopolavoro, campi sportivi, ecc. La tipologia dei singoli edifici era concepita sul lungo periodo, in modo da poter ospitare anche la futura discendenza.

In Liguria gli stabilimenti produttivi e il relativo villaggio operaio, solitamente venivano realizzati dove vi erano particolari caratteristiche morfologiche territoriali, caratterizzate da un’area vasta, pianeggiante, ricca di risorse e materie prime da utilizzare anche a corredo dell’attività produttiva, distante da nuclei urbanistici consolidati, facilmente raggiungibile attraverso le vie di comunicazione esistenti.

Le due realtà di maggiore rilievo e che presentano un livello conservativo nel complesso buono, anche a fronte della dismissione degli impianti industriali collegati, si trovano in Val Bormida, nell’entroterra di Savona, e in Val di Magra, a La Spezia: nel savonese, l’insediamento della S.I.P.E. - Società Italiana Prodotti Esplodenti, costituita dei primi del Novecento, avvia la costruzione dei villaggi operai di Cengio e Ferrania, a cui si aggiunge, negli anni Trenta, il villaggio Montecatini di Cairo Montenotte, e il villaggio operaio di Ponzano Magra, a La Spezia, fa sorgere l’insediamento della Ceramica Vaccari, seguendo la concezione di città giardino.

I villaggi operai valbormidesi, nati a inizio del XX secolo, sono il risultato di una forte e veloce evoluzione industriale, già presente nel secolo precedente, dovuta anche grazie alla costruzione della linea ferroviaria Torino-Savona nel 1873 e dell’edificazione della funivia nel 1912.

L’esempio della Company Town spezzina, invece, raggiunge la piena operatività con l’espansione e l’intensa produttività di materiale ceramico esportato anche fuori regione. Entrambi sono considerati tra i più importanti del territorio Ligure.

Photo credit: Lidia Giusto