Quando si parla di Ozzano Monferrato, località a sud del Piemonte, vengono subito alla mente le alte ciminiere che si stagliano verso il cielo degli antichi cementifici in mattoni rossi, che spiccano sullo sfondo di un paesaggio collinare dell’entroterra.
La grande ricchezza del patrimonio di archeologia industriale che si trova a Ozzano può essere scoperta percorrendo la vallata del Rio Fontanola, dove sono dislocate le più importanti testimonianze architettoniche legate alla storia dell’industria della produzione della calce e del cemento che qui si sviluppò dalla metà del 1800 in avanti.
Una delle prime testimonianze che si incontrano sul cammino è il cementificio Milanese e Azzi, (nelle immagini sottostanti) edificato nel 1894, presenta con imponenza sei forni verticali in mattoni, suddivisi in una batteria da quattro e in una da due. I forni vennero costruiti i primi decenni del Novecento nello specifico per produrre cemento Portland, una particolare tipologia cementifera al cui interno è presente in diverse quantità calcestruzzo, malta e stucco, ed è in generale il materiale più utilizzato al mondo per le costruzioni.
Tra le due batterie di forni è ancora visibile una stazione di arrivo teleferica, esempio di soluzione ingegneristica innovativa, che colpisce infatti per la sua struttura a reticolo.
Photo credit: Lidia Giusto
Una lunga storia produttiva di cemento e cementifici