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La miniera d’oro di Brusson in Valle d’Aosta

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La miniera d'oro di Brusson in Valle d'Aosta

C’è un luogo in Val d’Aosta dove è possibile percorrere umidi e freddi cunicoli scavati faticosamente nella montagna da chi cercava fortuna e ricchezza, per sbucare infine all’aperto, su un affaccio a precipizio con vista sulla Val D’Ayas: questo luogo è il sito della Miniera d’oro di Brusson - Chamousira

La miniera di Brusson - Chamousira è il più importante giacimento aurifero della Valle d’Aosta e il minerale che se ne estraeva aveva una caratteristica unica e rara: si trattava di oro allo stato nativo, cioè non inglobato in altri minerali, ma visibile già ad occhio nudo.

La scoperta di questa miniera risale al 1899 e si deve all’intuito di cercatori svizzeri; il suo sviluppo e il massiccio sfruttamento si devono invece al fiuto imprenditoriale inglese della “The Evançon Gold Mine Company Limited”, che tra il 1902 e il 1907 estrassero 400 kg d’oro occupando fino a 100 operai.

Negli anni seguenti l’estrazione subì un drastico rallentamento dovuto alla discontinuità di presenza del minerale, e la miniera passò di mano diverse volte. Fu chiusa definitivamente negli anni ottanta del secolo scorso, quando l’estrazione si era ridotta ad un’attività amatoriale.

La Miniera d’oro di Brusson - Chamousira sfruttava il filone aurifero di Fenilliaz, e si articolava su 7 livelli per uno sviluppo interno di circa 1600 metri. All’interno il minerale estratto veniva trasportato su binari Decauville, raggiungeva poi l’esterno a quota 1.550 s.l.m. dove una teleferica lo calava a valle per raggiungere i siti di lavorazione.

La Miniera d’oro di Brusson – Chamousira oggi è recuperata e visitabile e permette di vedere da vicino le vene aurifere e di conoscere la dura vita dei minatori. All’esterno, dove arrivava la teleferica per il trasporto del minerale, è stata creata una moderna struttura sospesa nel vuoto, dove si trova il piccolo Museo della Miniera di Chamousira, con installazioni e reperti che raccontano la storia del sito, e il panorama il gradevole sulla Val D’Ayas.

 

Photo credit: Michela Biancardi

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Attraverso un sentiero nel bosco di conifere si raggiunge un luogo ricco di fascino e pieno di storia

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