Chi di noi non si è mai lasciato incuriosire da alti edifici di forma circolare, che a volte si vedono ancora presenti nelle periferie delle nostre città?
Queste strutture, diventate il classico esempio di edificio di archeologia industriale, sono i gasometri, nati a fine 1700 in Francia e diffusi fin da subito in ogni parte d'Europa.
Ma a cosa serviva il gasometro? Aveva la funzione di misurare il volume del "gas di città" ovvero una miscela gassosa composta da metano, monossido di carbonio, propano, butano e acetilene, necessaria per l'utilizzo quotidiano nelle nostre case.
Oggi il gasometro è sempre meno utilizzato a causa della diffusione del gas metano che prevede altra tipologia di conservazione e distribuzione sul territorio.
Il gasometro di Genova Campi, definito come modello "a secco" è stato edificato negli anni Cinquanta del Novecento, ed era utilizzato in ambito industriale; ad oggi è l'ultimo esempio rimasto in Val Polcevera, testimone del passato industriale della vallata, vincolato dalla Soprintendenza, e in attesa di essere restaurato e conservato.
Photo credit: Lidia Giusto
L’ultimo gasometro sopravvissuto della Val Polcevera